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CARAVAGGIO

Ritratto di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio

Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (1571-1610), è stato uno dei pittori più controversi della storia dell’arte occidentale. Egli ha avuto una fama sinistra ed è spesso stato identificato con la trasgressione, con l’immagine del genio sregolato.

In particolare, il Caravaggio viene ricordato per la sua volontà di annullare le gloriose conquiste del classicismo a favore di un’arte spietatamente e a volte rozzamente realista.

Il genio sregolato

Caravaggio elaborò un nuovo linguaggio figurativo che entusiasmò gli esperti di pittura e lasciò sconcertati tutti gli altri, che non lo compresero. Tuttavia, ad oggi possiamo affermare che egli fu anche vittima di un grande caso di diffamazione ad opera del suo primo biografo, nonché suo acerrimo rivale.

Caravaggio sicuramente alimentò la sua fama indecorosa con il suo carattere schietto, gradasso e rissoso e una vita sregolata. Ciononostante, Caravaggio volle farsi interprete di una parte ristretta dell’ambiente culturale cattolico, che sollecitava un recupero della semplicità delle origini.

Il problema è che egli dipinse ignorando le prescrizioni del Concilio di Trento. Michelangelo Merisi inserì nelle sue tele santi dall’aspetto umile e dimesso, spettinati, con i piedi sporchi e giudicati poco dignitosi. Egli dipinse inoltre sante e Madonne con il volto e il corpo di famose e formose prostitute di Roma, assunte come modelle.

Sebbene adorato dai collezionisti più illuminati, che compresero il suo messaggio culturale, Caravaggio irritò il clero, che reputò pericolosa la scarsa ortodossia delle sue immagini.

Nonostante le enormi critiche, oggi il Caravaggio è considerato uno fra gli artisti più grandi di tutti i tempi, soprattutto per l’umanità che trasuda dalle sue tele e che rimarrà sempre attuale.

I dipinti giovanili

Caravaggio si formò a Milano e nel 1595 si trasferì a Roma. Nei primi dipinti troviamo soggetti allegorici e mitologici.

Le prime opere sacre

Realizzando opere sacre, Caravaggio si confrontò con soggetti nuovi e con la pittura “di storia” grazie a cui fu in grado di elevare gli animi e suscitare sentimenti patetici. Nonostante le sue opere rispondessero alle richieste del tempo, Caravaggio non cedette al gusto dominante e la sua pittura sacra è infatti la rappresentazione di un dramma che ha come protagonisti gli umili.

Le cappelle Contarelli e Cerasi

Tra le sue commissioni più rilevanti, troviamo le tele realizzate per la Cappella Contarelli e i dipinti per la Cappella Cerasi, dipinte tra il 1599 e il 1602.

Nella Cappella Contarelli, Caravaggio realizza la Vocazione di San Matteo all’interno di un ambiente seicentesco, per rendere universalmente valido l’evento biblico.

Nella Cappella Cerasi, la Conversione di San Paolo è priva di azione, per comunicare l’idea della folgorazione che segnò l’apostolo.

I protagonisti dei quadri di Caravaggio sembrano presi dalla strada e vengono presentati senza idealizzazione. Per questo si parla di naturalismo e perfino di realismo caravaggesco.

Vocazione di san Matteo, Cappella Contarelli
Conversione di San Paolo, Cappella Cerasi

La luce di Caravaggio

Uno degli aspetti più importanti dell’opera del Caravaggio è sicuramente l’uso innovativo e sorprendente della luce. Le sue opere sono infatti caratterizzate da una suggestiva illuminazione teatrale, ottenuta immaginando una fonte di luce, esterna all’inquadratura, che squarcia il buio illuminando i soggetti in modo piuttosto violento. Grazie a questa tecnica, l’artista riesce ad ottenere un chiaroscuro molto intenso che crea atmosfere inquiete.

Tuttavia, gli effetti luministici non sono fini a sé stessi, ma sono carichi di significati simbolici e allegorici, perché la luce sembra alludere all’intervento della Grazia divina nelle vicende umane.

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