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BACCO

Bacco di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio

Bacco

Michelangelo Merisi:

il Caravaggio

Nel 1597 il cardinale Francesco Maria Del Monte commissionò a Caravaggio (1571-1610) un quadro da inviare a Ferdinando I dei Medici per il matrimonio di suo figlio.

L’opera, realizzata da Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, consiste in una rappresentazione originale di Bacco, il dio romano del vino e dell’ebbrezza.

Il Bacco: scherzosa provocazione?

L’opera rappresenta il dio Bacco sdraiato su un triclinio vicino a un tavolo, su cui è appoggiato un cestino di ceramica pieno di frutta. Vediamo che Bacco sembra rivolgersi all’osservatore e gli mostra un calice di vetro colmo di vino rosso, appena versato dalla brocca di vetro posta a fianco.

Osservando l’opera con attenzione, si possono identificare particolari che non hanno alcuna relazione con l’antica iconografia del dio. Per esempio, il triclinio è stato simulato ripiegando un vecchio materasso a righe. Inoltre, la raffigurazione del giovane dio, è molto lontana da quella classica e idealizzata. Egli ha infatti le unghie sporche e le guance arrossate e la presa malferma del calice (che genera increspature sulla superficie del vino) sono simbolo dello stato di ebbrezza.

Anche la rappresentazione della frutta non è classica, vediamo ad esempio la mela bacata, la mela cotogna ammaccata e la pesca mezza marcia.

Si può quindi affermare che Caravaggio volle raffigurare un trasgressivo adolescente di strada travestito da Bacco, con la chioma bruna coronata da tralci rosseggianti di vite e grappoli d’uva e coperto con un vecchio lenzuolo bianco per imitare le vesti antiche.

Il vero soggetto del dipinto sarebbe dunque la semplice rappresentazione di uno scherzoso travestimento, che Caravaggio utilizza per prendendosi gioco della tradizione classica e rinascimentale, facendosi beffa del pubblico.

Si narra che il giovane soggetto sarebbe un amico di Caravaggio stordito dai fumi dell’alcol, a cui il pittore avrebbe chiesto di tenere in mano un bicchiere di vino e posare davanti a della frutta di qualche giorno.

Una colta metafora religiosa?

Alcuni studiosi propongono un’interpretazione differente dell’opera. La chiave di lettura per comprendere il significato dell’opera sarebbe da individuare nel fiocco nero che il ragazzo tiene in mano. Esso è infatti simbolo di morte e vuole quindi annunciare un evento luttuoso.

Avrebbero dunque lo stesso significato anche la frutta decomposta e le foglie secche, che potrebbero anche alludere al potere corruttore del tempo, alla vita che finisce.

Questa interpretazione fa quindi riferimento alla colta metamorfosi poetica di un tema sacro e allude alla figura di Cristo. Anche la melagrana, simbolo della Passione e resurrezione di Gesù, avvalorerebbe questa ipotesi. Il calice di vino rosso offerto dal ragazzo sarebbe dunque l’evocazione del mistero eucaristico.

In collaborazione con Gallerie degli Uffizi

Bacco di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio

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